
Il primo romanzo di successo di Ken Follett, scritto di getto in tre settimane dall’autore ventisettenne, con lo scopo di pagarsi per almeno un anno il mutuo che aveva contratto per l’acquisto della casa.
La storia è all’interno dello scenario della seconda guerra mondiale, in una Inghilterra martoriata dalle incursioni della Luftwaffe (aviazione nazista). Una spia tedesca, Henrik, rappresenta l’unica speranza del Fuhrer di scoprire la gigantesca messa in scena degli alleati per depistare lo sbarco in Normandia e far credere invece ad una incursione nelle spiagge di Calais.
La spia tedesca è fredda, calcolatrice, previdente, a tratti sovraumana e rappresenta la punta di diamante dello spionaggio tedesco ed è l’unica spia presa in considerazione addirittura dal Fuhrer.
Tutto sembra andare per il verso giusto nei piani nazisti: la spia è in grado di provare il grande inganno architettato dal Patton e da Churchill ma una persona può ancora cambiare tutto. Si tratta dell’eroina della storia, la vera protagonista del romanzo: Lucy Rose.
Romanzo intrigante, appassionante, avventuroso… c’è davvero tutto come premette lo stesso Ken Follett che aveva studiato a tavolino personaggi e trama proprio per fare breccia sul lettore. Non so però se l’autore abbia considerato che la lettura porta a simpatizzare quasi più per l’antagonista che non per l’eroe… eppure non ci sono dubbi sulla storia.
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