Il libro è ambientato nella splendida e suggestiva isola greca durante la seconda guerra mondiale, siamo nel 1943.
Le truppe italiane hanno deciso di non consegnare le armi ai tedeschi, come invece da loro preteso dopo la resa di Badoglio. Questa scelta è, ad oggi, assimilato a un vero e proprio atto di RESISTENZA.
L’inasprimento dei rapporti tra i due eserciti presenti sull’isola ha comportato una delle più atroci rappresaglie militari della storia. I tedeschi che erano in inferiorità numerica (inizialmente uno a dieci) hanno occupato le postazioni strategiche dell’isola e con l’intervento dell’aviazione hanno circondato e disarmato l’esercito regio italiano. Tra l’altro, a seguito della resa incondizionata, l’esercito non poteva contare su alcun supporto di altre divisioni nazionali che invece erano utilizzate in una strategia comune degli alleati anglo-americani.
Circa 2300/3000 soldati italiani furono fucilati dai vecchi alleati che, nel tentativo di coprire l’eccidio, le notti seguenti tentarono di bruciare i corpi.
Inserisco un passaggio del libro che corrisponde al momento della rottura dei rapporti tra la Wermacht e l’esercito regio italiano:
[…] Nella piena luce del mattino, scopertamente, le truppe del tenente colonnello Hans Barge si mossero, alla ricerca di buone posizioni strategiche. Dieci carri armati Tigre puntarono sulla strada di Argostoli e, giunti nel viale degli eucalipti, all’inizio, là dove la strada forma un ampio giardino, si acquattarono tra il verde degli alberi, spegnendo i motori. Le torrette ruotarono lentamente, fino a che i cannoncini non si trovarono in direzione di piazza Valianos. […] tratto dal libro di Marcello Venturi

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